The Euro area adjustment: l’antifascismo è roba vecchia

The political systems in the periphery were established in the aftermath of dictatorship, and were defined by that experience. Constitutions tend to show a strong socialist influence, reflecting the political strength that left wing parties gained after the defeat of fascism. Political systems around the periphery typically display several of the following features: weak executives; weak central states relative to regions; constitutional protection of labor rights; consensus building systems which foster political clientalism; and the right to protest if unwelcome changes are made to the political status quo. The shortcomings of this political legacy have been revealed by the crisis. Countries around the periphery have only been partially successful in producing fiscal and economic reform agendas, with governments constrained by constitutions (Portugal), powerful regions (Spain), and the rise of populist parties (Italy and Greece).
There is a growing recognition of the extent of this problem, both in the core and in the periphery. Change is beginning to take place. Spain took steps to address some of the contradictions of the post-Franco settlement with last year’s legislation enabling closer fiscal oversight of the regions. But, outside Spain little has happened thus far. The key test in the coming year will be in Italy, where the new government clearly has an opportunity to engage in meaningful political reform. But, in terms of the idea of a journey, the process of political reform has barely begun.

Il testo è tratto da un documento rilasciato a fine maggio dalla società finanziaria JP Morgan, e segnalato dal sito WallStreetItalia.it e da Il Fatto Quotidiano.
→ Scarica il pdf: JPM-the-euro-area-adjustment–about-halfway-there

Ecco una breve traduzione dell’estratto. A ciascuno le proprie considerazioni.

I sistemi politici delle periferie vennero fondati immediatamente dopo le dittature, e furono plasmati  da quelle esperienze. Le costituzioni tendono a mostrare una forte influenza socialista, e riflettono la forza politica che i partiti di sinistra conquistarono in seguito alla sconfitta del fascismo. I sistemi politici nei dintorni delle periferie mostrano tipicamente alcune delle seguenti caratteristiche: esecutivo debole; stato centrale debole rispetto alle regioni; protezione costituzionale dei diritti del lavoro; sistemi di costruzione del consenso che favoriscono politiche clientelari; diritto di protesta se lo status quo politico compie delle modifiche sgradite. Le manchevolezze di questo retaggio politico sono state mostrate dalla crisi. I paesi nei dintorni della periferia hanno avuto un successo solo parziale nel produrre agende di riforma economica e fiscale, con governi frenati dalla costituzione (Portogallo), da regioni molto potenti (Spagna) e dal sorgere di partiti populisti (Italia e Grecia).
Il riconoscimento dell’entità di questo problema è in crescita, sia al centro che in periferia. Il cambiamento sta iniziando ad avvenire. La Spagna ha fatto dei passi avanti, affrontando alcune delle contraddizioni delle risoluzioni post-Franco con la legislazione dello scorso anno, che permette controlli fiscali più puntuali sulle regioni. A parte la Spagna, però, finora è accaduto ben poco. Il test cruciale per l’anno seguente sarà l’Italia, dove il nuovo governo ha chiaramente un’opportunità di operare riforme politiche sensate. Tuttavia, in termini di un’idea di percorso, il processo delle riforme politiche è a malapena cominciato.